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I blocchi alla circolazione servono davvero?

Sin dal 1991 l'Europa ha iniziato a legiferare sulle emissioni delle autovetture. Allora, quando ancora la maggior parte delle autovetture dosavano il carburante tramite il carburatore ed il carburante più utilizzato era la benzina, questi veicoli emettevano grandi quantità di gas inquinanti.

 

Guardate i valori della seguente tabella riferita ad una vettura a Benzina Euro 1:

 Autoveicolo a Benzina Euro I  CO: 2,72 g/Km  HC+NOx: 0,97 g/Km PM: 0 g/Km

Ora guardiamo i valori riferiti ad un veicolo benzina che rispetta la normativa Euro VI:

 Autoveicolo a Benzina Euro V  CO: 0,075 g/Km  HC+NOx: 0,06 g/Km PM: 0,005 g/Km

Come si noterà i valori sono diminuiti in alcuni casi di ben oltre 10 volte! Il discorso sostanzialmente non cambia per i motori diesel. Se poi compariamo tali riduzioni ai valori emessi dai veiocoli Euro VI vedremo che per quanto riguarda gli NOx ed il Pm la situazione è ulteriormente migliorata. Considerando che in Italia il parco circolante è così suddiviso (dati ACI 2015):

  • Euro 0: 10,8%
  • Euro 1: 3,8%
  • Euro 2: 14,8 %
  • Euro 3: 18,5%
  • Euro 4: 33,2%
  • Euro 5: 18,1%
  • Euro 6: 0,8 %

 Possiamo osservare che ben il 70% dei veicoli circolanti ha valori di emissioni molto contenuti, inoltre circa la metà di questi veicoli non produce o adotta sistemi molto raffinati per la riduzione del particolato (PM) emesso in atmosfera.

Nonostante ciò, secondo l'opinione pubblica e secondo i nostri legistlatori, le auto restano ancora oggi le prime responsabili delle emissioni che soffocano le nostre città.

Certo, è vero che il numero di veicoli circolanti sono aumentati rispetto agli anni 90, ma tale aumento non giustifica l'imputazione di questo aumento a carico delle autovetture.

Ma quindi? qual'è la causa di un tale aumento delle emissioni? 

Il seguente grafico (ISPRA) ci può aiutare a trovare una risposta, questo mostra l'emissioni di PM 2,5 (Particolato molto fine) emesse dal parco veicolare circolante in italia comparate alle emissioni prodotte dagli impianti di riscaldamento domestico.

Figura: Comparazione fra le emissioni di PM (2,5) dei veicoli e delle abitazioni

 Il grafico mostra chiaramente che grazie all'adozione dei nuovi sistemi di riduzione dei gas di scarico, i veicoli hanno progressivamente ridotto le loro emissioni. La curva blù, che indica tali emissioni è in continua discesa dal 1993. Sfortunatamente, in contemporanea le emissioni da riscaldamento domestico stanno aumentando in maniera vertiginosa. Nel 2004 un'impennata di tali emissioni (curva rossa) ha fatto si che queste superassero di molto le emissioni dei veicoli, fino a doppiarne i valori nei tempi più recenti.

La domanda dunque sorge spontanea: "è giusto continuare a penalizzare il settore del trasporto privato applicando in maniera continua ed indiscriminata il blocco alla circolazione per mezzo delle targhe alterne quando l'inquinamento prodotto dalle auto incide in maniera minima sui valori delle emissioni nelle nostre città?"

Il nostro articolo vuole lanciare una provocazione ed assieme una riflessione sul problema, a voi le conclusioni. Una risposta però possiamo trovarla nelle recenti scelte fatte da alcune illuminate amministrazioni che stanno rifiutando il blocco del traffico come tentativo di soluzione a tali problemi, proprio per gli scarsi risultati raggiunti (Vedi: http://ilnuovo.redaweb.it/in-evidenza/4622-dopo-anni-la-regione-manda-in-soffitta-i-blocchi-del-traffico-del-giovedi.html). 

Per maggiori approfondimenti conultate il seguente articolo: https://aspoitalia.wordpress.com/2015/12/30/inquinamento-il-colpevole-nascosto/

 

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