Anche la Ferrari sarà elettrica
Parigi 27 settembre: Al Salone di Parigi la Ferrari presenta cinque vetture ognuna delle quali rappresenta una nuova generazione dei modelli a 12 e 8 cilindri. Questi motori nonostante un risparmio dei consumi (meno 30% di CO2 dichiarati) possono vantare un aumento medio di circa 100Cv.
Ma la più sensazionale delle novità nel mondo Ferrari è il futuro lancio del primo modello ibrido della sua storia.
Dopo aver mostrato l’architettura e i componenti del motopropulsore, a Parigi viene presentato in anteprima mondiale il nuovo telaio in composito di derivazione diretta dalla F1.
Per la nuova vettura ibrida, che verrà prodotta in serie speciale limitata, la Ferrari ha utilizzato la sua vasta esperienza sui compositi nelle competizioni, scartando le tecniche industriali di lavorazione del carbonio - come ad esempio l’RTM - cui si fa usualmente ricorso oggi in campo automobilistico, poiché non soddisfano gli standard qualitativi e funzionali che si è data.
Il telaio utilizza quattro tipi diversi di carbonio, laminati a mano e prodotti in autoclave, seguendo un metodo di progettazione che ha permesso di ottimizzare il design integrando le diverse componenti.
La struttura principale è composta da carbonio T800, con locali applicazioni di T800UD, ovvero carbonio a fibre unidirezionali, strategicamente utilizzate per rinforzare la struttura. I coperchi strutturali del fondo e la traversa plancia sono invece realizzati con un altro tipo di carbonio particolarmente pregiato denominato M46J mentre in alcune zone critiche come le portiere si è ricorsi alla fibra ultra-resistente T1000, particolarmente efficace nell’assorbimento degli urti, la stessa impiegata per il musetto delle monoposto. Nel sottoscocca il carbonio è unito a un altro materiale nobile, il Kevlar®, per prevenire danni derivanti dai detriti del fondo stradale.
Il peso complessivo del telaio presente a Parigi è del 20% inferiore a quello della Enzo Ferrari, nonostante l’aumento di chili dovuti alle normative e ai componenti ibridi. La rigidità torsionale è maggiore del 27%, quella flessionale del 22%.